Nægling
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Nægling è una delle spade utilizzate da Beowulf nel poema epico anglosassone Beowulf; la riceve dopo aver sconfitto Grendel e sua madre. Il nome vuol probabilmente dire "colei che artiglia", per il fatto che si dirige come un artiglio dentro ai nemici. Tuttavia è possibile che si riferisca ai chiodi ingioiellati sulla sua elsa; se così fosse, essa corrisponderebbe a Nagelring, la spada migliore del mondo secondo la Saga di Þiðrek. Beowulf vince la spada da un combattimento tra i Geati e i Frisoni. La spada non sopravvive all'incontro finale di Beowulf con il drago, poiché si spezza in due; è importante notare che essa si rompe non per la forza del drago, ma per quella che Beowulf le imprime[1][2].
L'idea di una spada che fallisce in un momento cruciale si riscontra anche in altre opere germaniche come nella Saga dei Völsungar e nelle Gesta Danorum. Tuttavia si ritrova specialmente nella Saga di Gunnlaug, in cui l'autore si sforza in tutti i modi di mostrare che fu l'eroe e non il nemico a rompere la spada[3]. Inoltre, nella tradizione germanica, le spade con poteri eccezionali possono spesso essere descritte con aggettivi come vecchia, antica, avita; tuttavia non è sempre vero, come nel caso in cui essa sia stata forgiata appositamente per l'eroe. Nel caso di Nægling, la spada ha altre caratteristiche oltre a quella della sua antichità, come dice anche il nome; ciononostante la spada è detta essere gomol ond grægmæl (vecchia e grigia)[4].
Citazioni
"Naegling" è la spada di Oromis, Cavaliere dei Draghi, personaggio del Ciclo dell'Eredità dello scrittore Christopher Paolini.
Note
- ^ Versi 2680-2684.
- ^ The History of Early English Literature ("Storia della Prima Letteratura Inglese"), Stopford Augustus Brooke, Macmillan & Co., 1892; pagina 54.
- ^ The Fallible Sword: Inception of a Motif ("La Spada che Fallisce: l'Inizio di un Tòpos"), Thomas Jay Garbáty, The Journal of American Folklore, American Folklore Society, 1962; pagine 58-59.
- ^ The Remnant: Essays on a Theme in Old English Verse ("Ciò che Resta: Studi su un Tema in Versi Antico-Inglesi"), Phyllis Portnoy, Runetree, 1º febbraio 2006, ISBN 1898577102; pagina 25.
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